Disegni Uniformi e Divise Militari

Ammiraglio di Squadra Luigi Tomasuolo, Comandante delle Forze Navali Alleate del Sud Europa (COMNAVSOUTH) (1975 - 1977)

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RikisAnto
view post Posted on 1/1/2017, 17:22 by: RikisAnto
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Biografia dell'Ammiraglio di Squadra Luigi Tomasuolo.


Ammiraglio di Squadra, Medaglia d’Argento al Valore Militare (due concessioni di cui una sul campo), Croce di Guerra al Valore Militare, Medaglia di Bronzo al Valore di Marina, Croce al Merito di Guerra (due concessioni), Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Volontario della libertà, partigiano combattente.

Nato a Roma il 30 settembre 1914, fu ammesso all’Accademia Navale di Livorno nel 1932, conseguendo la nomina a Guardiamarina nel 1936. Dopo i consueti imbarchi da ufficiale subalterno, promosso Tenente di Vascello nel 1940, imbarcato sull’Incrociatore Pesante "Pola", dal giugno 1940 prese parte, a seconda guerra mondiale in corso, agli scontri navali di Punta Stilo, di Capo Teulada e a quello di Capo Matapan nella notte sul 28 marzo 1941, nel corso del quale fu affondata la sua unità. Nel conseguente naufragio dette soccorso ad altri naufraghi, in particolare sostenendo un commilitone ferito fino al recupero da parte di unità avversaria, meritando una medaglia di bronzo al valore di Marina. Avviato in campo di concentramento in Egitto, dopo breve tempo, con audace risolutezza, indossata una uniforme nemica, riuscì ad evadere esponendosi a gravi pericoli e conseguenze. Vagò per il paese, raggiungendo la Palestina e la Siria e infine l’Italia dopo circa sei mesi di fortunose avventure. Per tale mirabolante e coraggiosa azione fu decorato di medaglia d’argento al valore militare.

Presentatosi allo Stato Maggiore della Marina nel novembre 1941, fu quindi destinato a Pola, alle Scuole C.R.E.M., ove venne a trovarsi all’armistizio dell’8 settembre 1943. Raggiunta Venezia e poi Roma si pose a disposizione del fronte militare clandestino della Marina, che nel frattempo si andava costituendo. Nel corso della guerra di liberazione, sempre pronto a correre ogni rischio, fu impiegato in numerose operazioni in territorio controllato dalle forze germaniche, organizzando, tra l’altro, servizi speciali e trasportando materiali compromettenti. Al termine del conflitto ricevette per tale attività la seconda medaglia d’argento al valore militare sul campo.

Nel dopoguerra ebbe il comando di unità sottili e, promosso Capitano di Corvetta nel 1948 e Capitano di Fregata nel 1952, ebbe il comando dell’Avviso Scorta "Orione" e della squadriglia corvette della Scuola di Comando Navale. Promosso Capitano di Vascello nel 1959, nello stesso anno fu destinato a Mosca quale Addetto Navale, sede che lasciò nel 1961, assumendo per un anno il comando del Cacciatorpediniere "Indomito" e poi l’incarico di Capo di Stato Maggiore Aggiunto della Squadra Navale. Fu quindi promosso Contrammiraglio nel 1964, destinato allo Stato Maggiore della Marina, Capo del Reparto Studi Armi e Mezzi, nonché delegato permanente italiano al "Nato Naval Armaments Group" fino al 1969. Da Ammiraglio di Divisione nel 1969-1970 ebbe il comando della 1ª Divisione Navale e fu destinato al Segretariato Generale della Difesa.

Ammiraglio di Squadra nel 1972, fu Comandante in Capo del Dipartimento Militare Marittimo di Taranto (1973-1975) e poi di Napoli (1975-1977), abbinato all’incarico NATO di Comandante Navale Alleato del Sud Europa (COMNAVSOUTH). Infine fu Presidente del Consiglio Superiore delle Forze Armate.

Collocato in ausiliaria nel settembre 1977, morì a Roma il 22 dicembre 2010.
 
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