Disegni Uniformi e Divise Militari

Personaggi Politici

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il Signore di Corsagna
view post Posted on 5/7/2013, 10:40




facendo seguito alle considerazioni sulla transizione morbida alla democrazia espresse nel topic sui CCRR (vedasi #entry538050450) immagino che almeno nei primi anni rimanessero previste uniformi anche per il personale politico e rappresento qui un Sindaco, la cui appartenenza politica no è fascista ma d'area liberale (si evince dalla cravatta blu e gialla e dal simbolino sopra le decorazioni)
se il concetto non piace, rimetterci mano o eliminare è un attimo, attendo commenti e proposte
5vyg

ovviamente le insegne di grado, la mostreggiatura e il fregio alle controspalline sono stati "deregimizzati" e sostituiti da simboli regi, scudo sabaudo all'acquila e nel distintivo di funzione, nodo sabaudo sulle controspalline, corone al bavero)
 
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view post Posted on 5/7/2013, 17:54
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Interessante! Una domanda: i distintivi di partito in questa fase di transizione immagino che possano essere ammessi, ma addirittura fare parte dell'uniforme (come la cravatta)? :)
 
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il Signore di Corsagna
view post Posted on 5/7/2013, 21:48




CITAZIONE (Commander_Macharius @ 5/7/2013, 18:54) 
Interessante! Una domanda: i distintivi di partito in questa fase di transizione immagino che possano essere ammessi, ma addirittura fare parte dell'uniforme (come la cravatta)? :)

in fondo immagino che il multipartitismo non abbia eliminato il PNF e quindi nello specifico che i suoi membri continuino ad usare la tradizionale camicia nera e quindi che i membri degli altri partiti usino cravatte e camicie per differenziarsi, che so camicie celesti i nazionalisti, cravatte rosse i socialisti (peraltre forze aspetto suggerimenti)
 
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pierpu
view post Posted on 25/8/2013, 11:50




CITAZIONE (il Signore di Corsagna @ 5/7/2013, 22:48) 
CITAZIONE (Commander_Macharius @ 5/7/2013, 18:54) 
Interessante! Una domanda: i distintivi di partito in questa fase di transizione immagino che possano essere ammessi, ma addirittura fare parte dell'uniforme (come la cravatta)? :)

in fondo immagino che il multipartitismo non abbia eliminato il PNF e quindi nello specifico che i suoi membri continuino ad usare la tradizionale camicia nera e quindi che i membri degli altri partiti usino cravatte e camicie per differenziarsi, che so camicie celesti i nazionalisti, cravatte rosse i socialisti (peraltre forze aspetto suggerimenti)

è anche vero però che, ben prima del 02.06.1946 l' "italia degli italiani" ebbe a dichiarare la propria avversione verso il fascismo e quanto negli ultimi anni esso aveva comportato; e questa è storia e non ucronìa.
quindi se vogliamo fare dell'ucronìa "scientifica" forse converrebbe considerare una situazione politico-uniformologica che partisse dal salvataggio della Monarchia del periodo della luogotenenza di Umberto II°, che aveva messo dietro l'esprienza del Fascismo, aprendo al multipartitismo dal 1944 in poi.
 
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il Signore di Corsagna
view post Posted on 25/8/2013, 15:38




CITAZIONE (pierpu @ 25/8/2013, 12:50) 
CITAZIONE (il Signore di Corsagna @ 5/7/2013, 22:48) 
in fondo immagino che il multipartitismo non abbia eliminato il PNF e quindi nello specifico che i suoi membri continuino ad usare la tradizionale camicia nera e quindi che i membri degli altri partiti usino cravatte e camicie per differenziarsi, che so camicie celesti i nazionalisti, cravatte rosse i socialisti (peraltre forze aspetto suggerimenti)

è anche vero però che, ben prima del 02.06.1946 l' "italia degli italiani" ebbe a dichiarare la propria avversione verso il fascismo e quanto negli ultimi anni esso aveva comportato; e questa è storia e non ucronìa.
quindi se vogliamo fare dell'ucronìa "scientifica" forse converrebbe considerare una situazione politico-uniformologica che partisse dal salvataggio della Monarchia del periodo della luogotenenza di Umberto II°, che aveva messo dietro l'esprienza del Fascismo, aprendo al multipartitismo dal 1944 in poi.

Non nego in alcun modo quanto tu dici, anzi.
La premessa ucronica che ho adottato ( ma nulla vieta che essa possa essere rivista) parte dal presupposto che l'Italia non sia entrata in guerra al fianco della Germania il 10 giugno 1940 ma che, secondo il pensiero di Grandi e Balbo, abbia denunciato il trattato detto il "patto d'acciaio" e sia invece scesa in campo al fianco di quelle che diverranno le Nazioni Unite.

Edited by il Signore di Corsagna - 25/8/2013, 17:02
 
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pierpu
view post Posted on 25/8/2013, 15:57




CITAZIONE (il Signore di Corsagna @ 25/8/2013, 16:38) 
Non nego in alcun modo quanto tu dici, anzi.
La premessa ucronica che ho adottato ( ma nulla vieta che essa possa essere rivista) parte dal presupposto che l'Italia non sia entrata in guerra al fianco della Germania il 10 giugno 1940 ma che, secondo il pensiero di Grandi e Balbo, abbia denunciato il trattato detto il "patto d'acciaio" e sia invece scesa in campo al

manca un pezzo ^_^ , comunque da quanto si può leggere intuisco che occorre chiarire in effetti da quale punto si vuol partire
 
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il Signore di Corsagna
view post Posted on 27/8/2013, 08:34




CITAZIONE (pierpu @ 25/8/2013, 16:57) 
CITAZIONE (il Signore di Corsagna @ 25/8/2013, 16:38) 
Non nego in alcun modo quanto tu dici, anzi.
La premessa ucronica che ho adottato ( ma nulla vieta che essa possa essere rivista) parte dal presupposto che l'Italia non sia entrata in guerra al fianco della Germania il 10 giugno 1940 ma che, secondo il pensiero di Grandi e Balbo, abbia denunciato il trattato detto il "patto d'acciaio" e sia invece scesa in campo al

manca un pezzo ^_^ , comunque da quanto si può leggere intuisco che occorre chiarire in effetti da quale punto si vuol partire

la premessaucronica dello schieramento dell'Italia a fianco delle Nazioni Unite, o se preferisci degli Alleati, nasce fin dalla prima tavola di quest'ucronia (https://tavolemilitari.forumfree.it/?t=65867057)
Questa ipotesi, legata al fatto storico che alcune componenti della leadership fascista avevano in avversione il nostro schieramento al fianco dei tedeschi, serve per giustificare alcuni elementi che ritengo importanti per le scelte anche uniformologiche che ho fatto. Al contrario se assumiamo un diverso risultato al refendum del 1946 od un suo non svolgimento a seguito di un più significativo ruolo della Monarchia in un post armistizio del 1943 tali mie immaginate premesse non sarebbero credibili.
Ad esempio dalla mia ipotesi discende che:
- esiste una continuità delle Istituzioni, tradizioni e strutture militari, che un occupazione del territorio metropolitano, come nella realtà, avrebbe spazzato
- si ha una diversa condizione economica del Paese, (ben lungi dalla tragica situazione dell'Italia alla fine della WW2). Ad esempio, il petrolio la cui presenza in Libia era nota nel 1940 grazie agli studi del Desio, e la cui estrazione, non fattibile con le tecnologie a disposizione dell'Italia a quella data, ma al contrario nelle possibilità di una nazione appoggiata ed alleata degli USA, sarebbe stato un eccezionale volano, anche alle capacità italiane di condurre una guerra
- il controllo ed il possesso delle Colonie africane non sarebbe stato in alcun modo messo in pericolo ed una decolonizzazione morbida sarebbe stata possibile, trasformando la Libia in qualcosa di simile ad un Dipartimento d'oltremare francese (del resto era già stato fatto molto in quel senso, trasformando i libici in sudditi con cittadinza italiana); lasciando al suo destino l'Etiopia e ancorando al nostro Eritrea e Somalia.
 
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il Signore di Corsagna
view post Posted on 27/8/2013, 09:05




Cosa propongo per l'evoluzione politica dello Stato?
La decisione ucronica di non entrare in guerra a fianco dei Tedeschi avrebbe provocato oggettivamente gravi tensioni all'interno del PNF fra i filo-nazisti (eg Pavolini) e quanti di tradizione nazionalista o reduci di guerre contro la Germania (WW1).
da questo deriva una scissione del PNF, per ricondurre la quale nell'alveo politico viene riconcesso il multipartitismo, lasciando ad esempio riformarsi le formazioni dell'aFascismo o dell'antiFascismo moderate (conservatori, sia cattolici che non e liberali), a partire dall'invasione tedesca dell'URSS anche le forze di sinistra che a quella nazione sono legate chiedono, magari anche in ruoli di opposizione di rientrare nel gioco ed allora si permette a tutti di riorganizzarsi politicamente.
L'occupazione tedesca di parte del territorio italiano (Istria e Dalmazia e parte del Friuli come conseguenza dell'invasione della Jugoslavia e dell'Albania, prodromo di quella della Grecia, (operazioni tedesche necessarie per contestare agli Alleati il dominio del Mediterraneo ed avere un fronte su cui impegnare le forze italo britanniche altrimenti pronte ad operare verso la Fortezza Europa di cui la Francia è elemento fondamentale) fa nascere un governo fantoccio guidato da fuoriusciti fascisti (diciamo più o meno quelli che guidavano la RSI?) che vengono addirittura raggiunti da Mussolini dopo la sua decadenza da Presidente del Consiglio il 25 Luglio del 1943, richiesta al Re ed ottenuta dall'assieme dei nuovi partiti e la sua sostituzione con Bonomi, che forma un governo di solidarietà nazionale e fa svolgere nuove e democratiche elezioni.
Al termine della guerra la nascita della Cortina di ferro fa cadere il governo Bonomi, ma i partiti moderati (Nazionalisti, Popolari e Liberali) ne formano uno nuovo guidato da Einaudi, che inaugura una lunga serie di esecutivi impegnati nel dopoguerra a contrastare i fenomeni indipendestici dell'Etiopia e dell'Albania in particolare. Anche la morte del Re due volte Vittorioso e l'ascesa al trono di S.M. Umberto II, il Re Gentiluomo non cambia la line aevolutiva del percorso democratico.
Il raggiungimento di nuovi equlibri, più avanzati, con la partecipazione dei socialisti di Saragat e Pertini al Governo Balbo ter, favorisce la concessione dell'indipendenza nel 1954 a questi territori e l'istituzione di nuovi rapporti di tipo non coloniale con gli altri.
...................
 
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view post Posted on 2/9/2013, 00:23
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Io credo che in questo caso la sinistra politica non sarebbe stata occupata dal solo fronte social-comunista, ma anche dalla sinistra fascista, dai corporativisti avanzati (che magari potevano ambire alla socializzazione) e in genere dai gentiliani laici, che non erano pochi. Non ncessariamente infatti i temi agitati dal governo filotedesco sarebbero stati i medesimi - tali cioè da rinserrare la sopravvivenza del fascismo solo all'angolo destro.
In questo caso, a mio parere l'arco costituzionale si sarebbe quasi sdoppiato: a sinistra, come poli ben distinti, si sarebbero condensati i c.d. "fascisti rossi" come Ruinas, A. Tarchi, forse addirittura Bombacci e simili a fianco, e probab ilmente in concorrenza, con il PCI, a sua volta sponsorizzato fortemente dall'URSS, e con il PSI. Gentile forse, dovendo scegliere, si sarebbe schierato con costoro.
Al centro cattolico sarebbe rimasta la DC come la conosciamo noi - il regime fascista non fu mai così espansivamente cattolicheggiante, malgrado e nostante il Concordato. Anche il centro laico - PSDI, PRI - potrebbe essere caratterizzato dall'antifascismo (anche se tanto Pacciardi quanto alcuni esponenti del PSDI potevano aver qualcosa da dire...)
A destra forse si sarebbe organizzato un significativo partito nazionale e/o liberale, formato dai Benedetto Croce, dagli Altissimo, ma anche dai c.d. fascisti di destra, in buona parte ex-nazionalisti. In questo campo si sarebbero trovati i missini più di destra: Anderson, De Marzio, Michelini, De Marsanich, Enzo Erra e così via.
In qesto scenario chissà come sarebbe governata l'Emilia Romagna: fortilizio socialcomunista o con una significativa presenza sinistro-fascista?
Ovviamente la spaccatura dei fascisti in più tronconi e la compromissione di Mussolini con il governo sconfitto avrebbe significato, probabilmente, la fine del PNF in quanto tale. Ma già nel MSI della vita reale erano presenti profondissime spaccature tra la destra liberale, la sinistra e la destra spiritualista del partito: e anzi il nome (Movimento Sociale Italiano) forse avrebbe potuto essere prerogativa dei fascisti schierati a sinistra. :)
 
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il Signore di Corsagna
view post Posted on 3/9/2013, 22:30




CITAZIONE (Commander_Macharius @ 2/9/2013, 01:23) 
Io credo che in questo caso la sinistra politica non sarebbe stata occupata dal solo fronte social-comunista, ma anche dalla sinistra fascista, dai corporativisti avanzati (che magari potevano ambire alla socializzazione) e in genere dai gentiliani laici, che non erano pochi. Non ncessariamente infatti i temi agitati dal governo filotedesco sarebbero stati i medesimi - tali cioè da rinserrare la sopravvivenza del fascismo solo all'angolo destro.
In questo caso, a mio parere l'arco costituzionale si sarebbe quasi sdoppiato: a sinistra, come poli ben distinti, si sarebbero condensati i c.d. "fascisti rossi" come Ruinas, A. Tarchi, forse addirittura Bombacci e simili a fianco, e probab ilmente in concorrenza, con il PCI, a sua volta sponsorizzato fortemente dall'URSS, e con il PSI. Gentile forse, dovendo scegliere, si sarebbe schierato con costoro.
Al centro cattolico sarebbe rimasta la DC come la conosciamo noi - il regime fascista non fu mai così espansivamente cattolicheggiante, malgrado e nostante il Concordato. Anche il centro laico - PSDI, PRI - potrebbe essere caratterizzato dall'antifascismo (anche se tanto Pacciardi quanto alcuni esponenti del PSDI potevano aver qualcosa da dire...)
A destra forse si sarebbe organizzato un significativo partito nazionale e/o liberale, formato dai Benedetto Croce, dagli Altissimo, ma anche dai c.d. fascisti di destra, in buona parte ex-nazionalisti. In questo campo si sarebbero trovati i missini più di destra: Anderson, De Marzio, Michelini, De Marsanich, Enzo Erra e così via.
In qesto scenario chissà come sarebbe governata l'Emilia Romagna: fortilizio socialcomunista o con una significativa presenza sinistro-fascista?
Ovviamente la spaccatura dei fascisti in più tronconi e la compromissione di Mussolini con il governo sconfitto avrebbe significato, probabilmente, la fine del PNF in quanto tale. Ma già nel MSI della vita reale erano presenti profondissime spaccature tra la destra liberale, la sinistra e la destra spiritualista del partito: e anzi il nome (Movimento Sociale Italiano) forse avrebbe potuto essere prerogativa dei fascisti schierati a sinistra. :)

é assolutamente perfetto!!!!
Fra l'altro l'ipotesi di divisione del PNF in tronconi nei diversi schieramenti post fascismo permettono dì evitare la dicotomia sull'asse fascisti-non fascisti dello schieramento politico
 
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view post Posted on 3/9/2013, 23:39
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Per i rapporti con le colonie, c'è da distinguere a seconda del singolo territorio: probabilmente per alcune regioni una soluzione simile a quella del Commonwealth può essere opportuna, mentre francamente con sorpresa ho constatato che in Somalia e in Eritrea la presenza italiana è ricordata non solo con affetto ma con vero e proprio rimpianto politico (famoso a questo proposito è il colloquio avvenuto tra Pertini e Siad Barre)...
 
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il Signore di Corsagna
view post Posted on 5/9/2013, 16:42




CITAZIONE (Commander_Macharius @ 4/9/2013, 00:39) 
Per i rapporti con le colonie, c'è da distinguere a seconda del singolo territorio: probabilmente per alcune regioni una soluzione simile a quella del Commonwealth può essere opportuna, mentre francamente con sorpresa ho constatato che in Somalia e in Eritrea la presenza italiana è ricordata non solo con affetto ma con vero e proprio rimpianto politico (famoso a questo proposito è il colloquio avvenuto tra Pertini e Siad Barre)...

esatto, è su considerazioni di questo genere che baso la mia idea di uma mostra persistenza laggiù
per la Libia, che era abbastanza disabitata immagino che una sua industrializzazione derivante dalle risorse petrolifere possa aver trasferito laggiù parte della migrazione interna degli anni 50, determinando quindi un rapporto fra arabofoni e italiani favorevole a questi ultimi
 
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il Signore di Corsagna
view post Posted on 19/5/2014, 20:03




rwnq
provo una tenuta molto tradizionalista per i parlamentari
 
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12 replies since 5/7/2013, 10:37   405 views
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